| l' a. intende dimostrare la profonda influenza che il movimento
rivoluzionario europeo ha avuto sulla formazione di mazzini e riporta
le opinioni di alcuni autori che suffragano questa tesi. il
mastellone, ad esempio, ha compiuto un esame dettagliato della
profonda influenza formatrice che mazzini ebbe in francia fra il 1831
ed il 1834, gia' rilevata dal salvemini e dal gentile. in questo
periodo infatti l' ideologia mazziniana subi' dei profondi
cambiamenti. un altro autore che ha collocato mazzini in un quadro
europeo e' stato della peruta, per il quale le teorie del mazzini
riflettono le idee che dominavano in europa, soprattutto quella della
"giovane germania", del saint simon e del fourier. anzi, per il della
peruta, la formazione profondamente europea ha finito per far perdere
di vista a mazzini i problemi specificamente italiani, quale ad
esempio quello delle masse rurali. l' a. conclude rilevando come l'
intento del mazziniano "pensiero e azione" vada collocato in un
contesto europeo, poiche' mazzini non stava creando una nuova italia
ma una societa'nuova. se si manca allora di dare risalto alla portata
continentale, persino universale del "pensiero ed azione" non si
apprezza nella giusta misura l' opera di mazzini. la visione
tradizionale di un mazzini nazionalista trae in inganno. se e' vero
infatti, continua l' a., che mazzini combatteva il cosmopolitismo, e'
altresi' vero che egli deplorava il nazionalismo, propugnando invece
il principio della nazionalita'.
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