| l' a., prendendo spunto da una sentenza della cassazione relativa
alla lesione della cistifellea, pone in luce come sia costantemente
rigorosa la giurisprudenza del supremo collegio in materia di
applicabilita' della aggravante di cui all' art. 583, comma 1, n. 2,
codice penale; e' sufficiente, secondo la cassazione, anche il
parziale indebolimento dell' organo o la ridotta menomazione della
sua funzionalita', indebolimento che puo' essere di entita' anche
minima; a nulla rileva, oltretutto, che il soggetto fosse gia',
riguardo a quel particolare organo, indebolito per cause diverse:
questo si riscontra soprattutto nel campo delle lesioni agli organi
della masticazione, in ordine ai quali la cassazione ritiene grave la
lesione anche per la caduta di un solo dente, a nulla rilevando che
l' apparato masticatorio del soggetto fosse gia' carente dal punto di
vista dell' efficienza. la dottrina e' su posizioni meno rigorose e,
riguardo al carattere permanente della limitazione, afferma che non
si deve confondere la permanenza (la quale non esclude la
possibilita' di una sua cessazione) con la perpetuita', soprattutto
perche' trattandosi, nel caso preso in esame dall' a., di semplice
indebolimento, assai di rado potrebbe farsi un pronostico di
perpetuita'. circa il caso specifico della cistifellea, infine, sara'
opportuno distinguere caso per caso basandosi sulla necessita' della
colecistectomia.
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