| l' a. svolge il suo studio sulla fondamentale realta' che vede, da un
lato, il lento ma sicuro declino di una concezione individualistica
del processo e della giustizia, dall' altro, il sorgere graduale di
un nuovo pluralismo, che al posto della superata summa divisio tra
pubblico e privato, porta anche nel processo forme nuove e molteplici
di combinazione ed integrazione di pubbliche e private iniziative,
intese alla salvaguardia di interessi meta-individuali. l' a. esamina
quindi alcune cause politico-sociali e le principali manifestazioni
giuridiche di tale rivoluzione, che si presenta con aspetti varianti
ed accenti diversi, ma con una profonda unitarieta' di caratteri in
tutti i paesi moderni, anche se in italia essa si manifesta in forma
ancora attenuata e con gravi ritardi, nonostante le importanti
aperture della costituzione repubblicana. l' intera tematica del
diritto giudiziario e' coinvolta profondamente in queste radicali
trasformazioni, che incidono perfino nel campo delle piu' antiche e
fondamentali garanzie processuali, come il diritto di difesa e di
contraddittorio. in particolare, anche nel campo del "garantismo" si
assiste al necessario movimento verso una forma nuova, che l' a.
chiama garantismo sociale o collettivo e che significa superamento,
appunto, del garantismo inteso in senso individualistico
tradizionale. la profonda metamorfosi in oggetto si espande peraltro
anche sulla sfera del diritto sostanziale, attraverso il problema dei
poteri del giudice e dei tipi ed effetti dei suoi provvedimenti.
rilevato che ogni grande trasformazione, anche sul piano meramente
intellettuale, comporta alti costi, l' a. conclude affermando che
soltanto affrontando detti costi sara' possibile costruire un sistema
di giustizia civile adeguato alle mutate necessita' della nostra
epoca.
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