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Documento


109230
IDG760900364
76.09.00364 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
ichino giovanna
sulla competenza in materia di liberazione condizionale
Riv. dir. proc., s. 2, an. 30 (1975), fasc. 4, pag. 635-661
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
d50424
l' articolo prende le mosse dalla dichiarazione di illegittimita' costituzionale dell' art. 43 delle disposizioni di attuazione del codice di procedura penale, che attribuiva al ministro della giustizia la competenza a concedere la liberazione condizionale. l' a., dopo aver dato uno sguardo al fondamento giuridico della liberazione condizionale e ai precedenti storici in ordine al potere di concedere il beneficio, evidenzia le divergenze interpretative che si sono verificate nel momento di determinare quale organo giudiziario dovesse subentrare al ministro. ben 5, infatti, erano i differenti uffici giudiziari chiamati in causa: la corte d' appello del distretto in cui fu pronunciata la condanna, la corte d' appello del luogo dell' esecuzione, la sezione istruttoria presso la corte d' appello nel cui distretto si trova il giudice competente per l' esecuzione, il giudice d' esecuzione e il giudice di sorveglianza. l' a. critica la soluzione adottata dal legislatore con la legge 12 febbraio 1975 che attribuisce il potere di concedere la liberazione condizionale alla corte d' appello nel cui distretto, al momento della presentazione della domanda, il condannato espia la pena. secondo l' a. la sentenza costituzionale n. 204 del 1974 non puo' essere intesa se non nel senso di attribuire al giudice di sorveglianza la competenza nella applicazione della liberazione condizionale.
c. cost. 4 luglio 1974, n. 204 art. 43 r.d. 28 maggio 1931, n. 602 l. 12 febbraio 1975, n. 6
Ist. dir. penale - Univ. TO



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