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| IDG760601699 | |
| 76.06.01699 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| dell' aquila enrico
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| influenze romanistiche sull' elemento del quid pro quo nell' azione
di debt
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| Riv. trim. dir. proc. civ., an. 29 (1975), fasc. 4, pag. 1536-1550
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| d95211; d3060
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| pratico
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| comparatistica
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| l' a. s' interroga sulla funzione dello scambio nella teoria del
contratto inglese. essa e' parametro per giudicare della
meritevolezza di tutela dell' accordo. problema interessante e'
quello di vedere come si venne creando e sviluppando il principio
secondo cui nel diritto inglese si considerano meritevoli di tutela
soltanto gli accordi con cui le parti mirano a realizzare uno scambio
di beni o di servizi. l' a. dimostra che il requisito del "quid pro
quo" (il principio dello scambio) e' un portato dell' evoluzione
dell' azione di "debt". in altre parole, ad un certo momento le corti
reali di londra limitarono la loro tutela e protezione ai crediti di
danaro o altre cose fungibili che potevano fondarsi su di un "quid"
precedentemente dato al debitore. la giustificazione di tale
creazione e' l' esigenza avvertita da ogni ordinamento giuridico ad
un determinato grado di sviluppo di elaborare uno o piu' criteri
selettivi delle promesse e degli accordi, per separare quelli
negoziali dagli altri. nella formulazione di tali criteri i giudici
inglesi furono fortemente influenzati dal diritto romano, da cui
trassero regole e concetti. tale considerazione e' importante perche'
il "quid pro quo" costituisce la premessa per la successiva
elaborazione delle "consideration" nella moderna teoria del contratto
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| Scuola perf. dir. civile - Univ. Camerino
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