| la legge istitutiva dei consigli di quartiere e' stata approvata
molto rapidamente a conferma della larghissima convergenza su tale
innovazione, sia a livello di forze parlamentari che di
amministrazione locale. cio' probabilmente per il rilancio avuto
dalla tendenza al decentramento urbano negli ultimi anni. la legge
lascia un' autonomia relativamente ampia ai consigli comunali per
cio' che riguarda l' istituzione delle circoscrizioni, la loro
delimitazione e il loro funzionamento e prevede due tipi di
decentramento in quartieri-circoscrizioni, molto diversi tra loro: da
un lato il quartiere che si pone come organismo di decentramento
politico e amministrativo del comune, dall' altro il quartiere dotato
di poteri decisionali e di gestione (nei comuni superiori ai 40000
abitanti): in quest' ultimo caso i consigli circoscrizionali devono
essere eletti direttamente dal corpo elettorale. l' a. pone in luce i
rischi insiti in tale disciplina specie per la possibilita' di
modificare, da parte dei comuni, le attribuzioni e il funzionamento
dei quartieri e per il sistema di controllo sugli atti degli organi
comprensoriali, il che in definitiva contrasta con la loro elezione
diretta e con l' attribuzione di funzioni amministrative, cioe'
discrezionali. la legge risulta poi, a giudizio dell' a., carente per
quanto concerne gli istituti di democrazia diretta, verso i quali
permane una certa diffidenza. nel complesso i difetti della
disciplina legislativa in parola sono, sempre secondo l' a.,
imputabili alla mancanza di coordinamento con le piu' generali
tendenze di riforma dell' amministrazione locale.
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