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Documento


110349
IDG761206014
76.12.06014 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
fiengo andrea
ancora sugli articoli 37 e 28 dello statuto dei lavoratori
Cons. Stato, an. 27 (1976), fasc. 1, pt. 2f, pag. 87-93
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
d1431; d710; d762
il problema piu' importante posto dallo statuto dei lavoratori e' quello dell' applicabilita' o meno delle sue disposizioni agli impiegati statali, nonche' l' altro, ad esso conseguenziale, se le organizzazioni sindacali degli impiegati statali abbiano o meno la possibilita' di adire l' autorita' giudiziaria ordinaria, ai sensi dell' art. 28, in caso di condotta antisindacale dell' amministrazione statale. sul primo punto l' a. ritiene di poter dare una risposta affermativa, fondandosi su di una interpretazione letterale -peraltro non pacifica in dottrina- dell' art. 37 dello statuto stesso. quanto al secondo punto, il problema che si pone e' quello di conciliare i poteri che competono al pretore secondo il dettato dell' art. 28, ("ordina al datore di lavoro, con decreto motivato, ed immediatamente esecutivo, la cessazione del comportamento illegittimo e la rimozione degli effetti"), con il principio stabilito dall' art. 4 della legge 20 marzo 1865, n. 2246, all. e. a tale proposito l' a. sostiene che quest' ultimo principio non e' mai assurto a livello costituzionale, per cui nulla vieta che il legislatore ad esso deroghi con legge ordinaria, cosa che deve appunto ritenersi avvenuta per lo statuto dei lavoratori in virtu' del suesposto art. 37.
art. 28 l. 20 maggio 1970, n. 300 art. 37 l. 20 maggio 1970, n. 300
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