| l' a., considerando il caso del parricida minorenne marco caruso,
ritiene che la sentenza del tribunale possa essere variamente
articolata. il rinvio a giudizio, intanto, implica necessariamente
che il ragazzo e' capace di intendere e di volere, anche se non ha
raggiunto la maggiore eta', e che sarebbe pertanto punibile con il
massimo della pena. d' altra parte, pero', l' ambiente sociale in cui
egli ha agito e il notevole interessamento della opinione pubblica al
caso hanno sviluppato un dibattito dal quale sono emersi dei fatti,
quali la sua condizione di vita e il carattere violento del padre,
forse non altrimenti valutabili e quindi come tali soggettivi che
potrebbero fare invocare la legittima difesa e lo stato di
necessita'. il giudice deve, quindi, esaminare queste ipotesi
attenendosi solamente ai fatti oggettivi e dimostrabili senza
considerare ipotesi fatte al di fuori del processo e una valutazione
del caso potra' essere tentata solo quando tale magistrato si sara'
espresso.
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