| l' a., affermata la perdurante attualita' del problema di una
corretta interpretazione dell' art. 100 codice procedura civile
-intesa quale norma di rinvio ad altri criteri di individuazione
delle c.d. azioni atipiche o quale norma utilizzabile direttamente
per l' individuazione delle stesse- si sofferma in una analisi
dettagliata dei piu' recenti contributi dottrinali sul tema per
formulare una valutazione complessiva della posizione della dottrina
sull' argomento. nella seconda parte del lavoro l' a. illustra le
origini storiche dell' "interesse ad agire" esaminando la dottrina
francese, quella italiana preunitaria e la dottrina prechiovendiana.
viene poi dedicata ampia attenzione alla posizione del chiovenda,
riassunta nella regola della massima attualita' possibile della legge
nel processo, e della dottrina postchiovendiana. successivamente,
escluso che il principio in esame possa comunque servire per l'
individuazione delle azioni c.d. atipiche ed escluso che esso possa
avere una applicazione parziale, si accoglie l' interpretazione
redentiana dell' art. 100 codiceprocedura civile come di un criterio
"di ordine pratico". ed infatti, si afferma se la definizione dell'
interesse ad agire "in se'" puo' rimanere quella empiricamente
innocua di "situazione psicologica di tensione della causa al
risultato"; se si puo' ancora ripetere che, finalisticamente, l'
interesse ad agire tende al "risultato" del conseguimento o del
recupero di una determinata utilita'; sotto il determinato profilo
"causale", l' interesse ad agire ed a contraddire si risolve nel
problema della individuazione dell' azione e dell' eccezione, "e'" il
concretarsi della fattispecie costitutiva dell' azione e dell'
eccezione individuate (cosi' come, rendendo rigorosa la stessa
nozione "in se'" e la stessa nozione "finalistica", l' interesse ad
agire o a contraddire e' il concreto esercizio dell' azione e dell'
eccezione ed e' il provvedimento giurisdizionale perseguito). il
lavoro si chiude con l' esame della relazione fra la problematica
dell' interesse ad agire e quella della tutela di mero accertamento.
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