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112026
IDG770400674
77.04.00674 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
gagliardi luigi
il concetto di socialita' in giovanni gentile
Idea, an. 32 (1976), fasc. 1, pag. 35-39
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
f420
gentile, nota l' a., aveva una conoscenza profonda del pensiero di marx, sul quale aveva compiuto numerosi studi all' inizio della sua attivita' intellettuale. gentile trasse numerose istanze dai suoi studi su marx, prima fra queste la necessita' di far fronte alla crisi del liberalismo e di porre rimedio all' individualismo esasperato. per gentile infatti, al pari di marx, l' uomo e' sociale, tuttavia il tipo di societa' dell' uno non corrisponde a quello dell' altro. per gentile la societa' non si impone all' uomo dall' esterno, per esigenze di ordine economico od organizzativo, ma scaturisce dall' interiorita' stessa dell' uomo che, per realizzarsi, e' portato ad esteriorizzare questa socialita'; in questa prospettiva non puo' trovar spazio un' antitesi fra il singolo e la societa'. lo stato come concetto, e non come stato di fatto o stato storicamente realizzato, e' per gentile la piu' completa espressione della socialita'. il superamento del privato nel pubblico, esigenza comune a quella di marx, si giustifica in gentile per una motivazione spirituale: quale spinta che l' uomo sente a partecipare, mediante un servizio alla verita', all' universalita'.
Ist. filosofia del diritto - Univ. FI PV ROMA



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