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112571
IDG770401011
77.04.01011 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
cottier georges m.m.
la coscienza della crisi
Studi catt., an. 20 (1976), fasc. 179, pag. 3-9
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
f1
l' a. intende dimostrare l' esistenza di un filo logico che muovendo dall' illuminismo arriva ai nostri giorni. questo elemento conduttore e', per l' a., il concetto di ragione ed il ruolo che ad essa si vuole attribuire per salvare l' uomo dalla crisi. l' illuminismo infatti, pur avvertendo la crisi dell' uomo moderno, ritenne che la ragione fosse in grado di risolverla. hegel tuttavia denuncio' il fallimento dell' illuminismo, che aveva finito col creare una scissione tra fede e ragione, e cerco' di operare la riconciliazione. ma la riconciliazione cui giunge hegel fu avvertita dai suoi successori come una pseudo riconciliazione, che non risolveva la crisi. kierkegaard ne denuncio' il fallimento sul piano della religione, marx su quello dello stato, con marx infine la ragione diviene ragione pratica e la critica diventa prassi rivoluzionaria. tuttavia la critica di marx, rileva l' a., non e' radicale fino in fondo, perche' quando marx afferma che l' uomo e' radice e fondamento sopprime la domanda sulla natura di questo fondamento. coerentemente a questa assenza di chiarificazione si produce una critica senza piu' criteri e correlativamente un' assolutizzazione della negativita', la quale da momento della ragione dialettica finisce coll' identificarsi con essa. e' questo cio' che l' a. rileva tra i rappresentanti della scuola di francoforte e dell' ideologia dell' ultrasinistra, per i quali la ragione ormai viene ad identificarsi con la negativita'.
Ist. filosofia del diritto - Univ. FI PV ROMA



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