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Documento


112584
IDG770401024
77.04.01024 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
cotta sergio
sesso e secolarizzazione
Studi catt., an. 20 (1976), fasc. 186-187, pag. 521-526
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
f42093
l' a. intende dimostrare che la sessualita' oggi e' il piu' importante mito politico tra quelli diffusi dalla societa' industriale. per far questo l' a. si sofferma in un primo momento sulla "religione secolare" e sulla secolarizzazione che e' il suo sostrato. in ogni religione secolare, sostiene l' a., e' implicito il principio rivoluzionario, intendendo con quest' ultimo l' assioma sulle capacita' dell' uomo di stravolgere l' ordine del mondo, garantendo la possibilita' di raggiungere la liberazione "escatologica". il principio rivoluzionario presuppone inoltre l' idea dell' innocenza personale dell' uomo per quanto concerne il male, che viene invece fatto derivare solo dalla societa'. guidato allora dal principio di innocenza il mito della rivoluzione sbocca nel sogno profetico di una societa' che non ha piu' nulla di "pubblico". infatti, spiega l' a., assegnare alla rivoluzione, come suo scopo primario, la liberazione della volonta' di potenza (nietzsche) o l' autarchia della capacita' e dei bisogni di ciascuno (marx), significa attribuire la supremazia a cio' che vi e' di piu' personale; significa esaltare la sovranita' del "privato", che dovra' ormai manifestarsi in "pubblico". la sfera del "pubblico" dovra' essere allora il sostegno materiale di quella "privata" di cui dovra' soddisfare i diritti. in tal modo e' aperta la via alla rivoluzione sessuale, perche' dai bisogni ai desideri e dai desideri alle pulsioni non vi e' che un passo.
Ist. filosofia del diritto - Univ. FI PV ROMA



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