| l' a. confuta la tesi, emersa da alcuni interventi nel corso del xvi
congresso dell' associazione nazionale magistrati, secondo cui
purche' sia salva l' indipendenza e sia escluso ogni condizionamento,
non importa la stasi assoluta in cui l' autorita' giudiziaria viene a
trovarsi. una giustizia immobile, infatti, non sarebbe realmente
indipendente e giocherebbe a sostegno del quadro politico-sociale
esistente; inoltre, l' indipendenza dei giudici dev' essere vista non
come fine, ma come strumento di realizzazione di fini diversi.
percio' occorre identificare i fini rispetto ai quali le strutture
giudiziarie sono oggi serventi, ridefinire tali fini nell' ambito dei
valori e delle scelte costituzionali e, in relazione alla
costituzione, adeguare ad essi l' azione dell' amministrazione
giudiziaria.
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