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114163
IDG770601045
77.06.01045 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
napoletano giuseppe
il risarcimento del danno da svalutazione monetaria nel diritto comune e nel diritto del lavoro
Riv. trim. dir. proc. civ., an. 30 (1976), fasc. 3, pag. 1137-1149
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
d30510; d74493
teorico-sistematico
formale
l' a. affronta il tema del risarcimento del danno da svalutazione monetaria rivivificato dalla legge 11 agosto 1973, n. 533, che ha, con il terzo comma dell' art. 429, introdotto il principio della risarcibilita' automatica del maggior danno eventualmente subito dal lavoratore per la diminuzione di valore del suo credito. si chiede, quindi, se la nuova normativa della citata legge si adegui alle regole generali vigenti in materia, ed in particolare a quella dell' art. 1224 codice civile, oppure integri gli estremi di una nuova fattispecie peculiare attribuita ai crediti di lavoro. dopo una analisi delle posizioni dottrinali in materia e dopo aver escluso che con la nuova normativa si sia voluto trasformare il debito di lavoro da debito di valuta in debito di valore, giunge alla conclusione che l' art. 429 ha introdotto un istituto completamente nuovo, aggiuntivo e non sostitutivo dell' art. 1224 codice civile. ed infatti, prosegue l' a., mentre il fondamento dell' art. 1224 codice civile e' costituito dalla mora imputabile al debitore e dal danno subito dal creditore, nell' art. 429 della legge 11 agosto 1973, n. 533, si prescinde dalla imputabilita' del ritardo e dal danno, in quanto la rivalutazione sara' sempre dovuta, qualora si sia effettivamente verificata la svalutazione monetaria. tale peculiare disciplina, che esula dai tradizionali schemi del diritto comune, si giustifica sulle esigenze di tutela della posizione del lavoratore.
art. 1224 c.c. art. 429 l. 11 agosto 1973, n. 533
Scuola perf. dir. civile - Univ. Camerino



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