| l' a. commenta una intervista di renzo de felice, nella quale questi
ribadisce la tesi che l' obiettivo di mussolini fosse la creazione di
un tipo nuovo di italiano. questa idea, che lo stato attraverso l'
educazione possa creare un tipo nuovo di cittadino, e' tipicamente
rousseauiana, quindi la "rivoluzione" fascista, secondo de felice, e'
stata in fondo una applicazione dei principi della rivoluzione
francese. l' a. sostiene invece che definire il fascismo come una
"rivoluzione" e' una equivoca trasposizione di termini. non si deve
considerare rivoluzione un movimento solo perche' usa degli strumenti
linguistici atti a fargli acquisire dei privilegi. ogni regime
autoritario, nel momento in cui deve insediarsi, fa sempre appello ai
"valori" che hanno piu' risonanza in quel momento. non tener conto di
questa elementare strategia e' un grave errore per uno storico.
pertanto fascismo e', per l' a., al di la' di ogni interpretazione
fuorviante, un termine nuovo per designare il falso volto nuovo
delleforze della conservazione.
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