| sul tema del controllo sugli enti locali vi sono due tendenze: l' una
intenta ad affermare l' autonomia dell' ente locale, e quindi
tendente a limitare il controllo alla pura "legittimita'", l' altra
volta ad estendere il controllo al merito delle deliberazioni,
restringendo in tal modo il campo di autonomia dell' ente locale. ma
secondo l' a. questa e' una falsa alternativa, perche' non vi e'
controllo di legittimita' che non sia controllo di merito e
viceversa. porre infatti il problema in termini alternativi significa
instaurare una situazione di contrasto fra chi e' impegnato negli
organi di controllo e chi lo e' nella amministrazione attiva. e'
necessario invece che si stabilisca un rapporto positivo fra organi
di controllo ed amministrazione controllata. infatti il rapporto di
coloro che politicamente sono dalla stessa parte deve essere di
collaborazione, anche se gli uni lavorano negli organi di controllo e
gli altri in quelli controllati. l' a. esemplifica la sua tesi con un
caso concreto: i politici, ad esempio, che sono stati eletti dal
consiglio regionale per far parte degli organi di controllo, non
dovrebbero mai dimenticare che sono stati eletti proprio perche'
politici e che pertanto, qualora dimenticassero nell' organo di
controllo di difendere la loro linea politica, verrebbero a tradire
la fiducia di chi li ha eletti.
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