| per l' a. la comunicazione giuridica fra gli individui deve da un
lato conservare l' eco dei dissensi e dei conflitti di interessi,
dall' altro contemporaneamente deve impedire la totalizzazione di
tali contrasti. infatti, precisa l' a., tanto l' assolutizzazione del
consenso, quanto l' assolutizzazione del dissenso privano della
possibilita' di pensare ad una concreta possibilita' di comunicazione
del diritto. modello di assolutizzazione del consenso e', per l' a.,
quella concezione giuridica che si fonda su una epistemologia
empiristica tipo quella di hume. per hume infatti le regole
giuridiche fondamentali si formano con un processo spontaneo, simile
a quello del linguaggio. nella genesi del diritto allora non si
ritrova nessun contrasto ma unicamente un consenso spontaneo. in
questa prospettiva il dissenso rimane relegato al di fuori del
diritto. a questa assolutizzazione del consenso si contrappone l'
assolutizzazione del dissenso, di cui e' esempio, per l' a., la
concezione giuridica dell' althusser, che considera il diritto un
epifenomeno e vede la storia come portatrice di un dissenso radicale.
a queste due concezioni opposte l' a. contrappone la possibilita',
pur nel mantenimento dei conflitti, della comunicazione giuridica. l'
a. infatti rifiuta ogni concezione formalistica dell' ordinamento
giuridico, che lo ritenga scevro dall' incidenza in esso di quei
contrasti e conflitti che il mutare della societa' propone. tuttavia
a questo punto si pone per l' a. il problema del modo con cui, pur
nel dissenso, possa permanere la possibilita' di una comunicazione.
per mantenere tale possibilita' e' necessario presupporre un'
uguaglianza di fondo piu' profonda della diseguaglianza. questa
omogeneita' di fondo, che si pone come condizione trascendentale,
cioe' come condizione di possibilita' della comunicazione, puo'
considerarsi reale, per l' a., solo se si postula un principio
rispetto a cui siano tutti assolutamente uguali, un principio
trascendente, irriducibile alla conoscenza umana ed inesauribile.
solo la postulazione della trascendenza rende pensabile, per l' a.,
la comunicazione giuridica, quale costituirsi di una fiducia dovuta
all' intrinseca omogeneita', pur nell' inevitabilita' del dissenso e
del conflitto, di coloro che comunicano.
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