| l' a. per comprendere la crisi attuale della filosofia si richiama a
marx, il quale nega che si possa comprendere una storia della
filosofia in termini autonomistici, al di fuori cioe' del sistema
sociale in cui essa e' inserita. oggi allora il conflitto tra
capitalismo e comunismo e' il terreno ove vacilla il "conformismo"
filosofico ed esplode la crisi della filosofia come crisi dei modelli
legati alla egemonia del capitalismo. in generale, afferma l' a., la
crisi riguarda i modelli sostenuti sul "pregiudizio del fatto",
riguarda cioe' quell' atteggiamento che nel "fatto" vede la garanzia
razionale della propria posizione di dominio. l' a. porta ad esempio
la scienza "pura" del diritto, che e' la riprova dell' effetto
ideologico di quelle prese di posizioni che si dichiarano
antideologiche per sostenere l' inviolabilita' di certi "fatti".
secondo l' a. infatti il positivismo kelseniano e' doppiamente
ideologico: sia perche' esclude dalla scienza giuridica il volere
specifico e gli interessi specifici, che sono le matrici del diritto,
sia perche' concepisce la scienza come un prodotto del mero
conoscere, occultando le volizioni e gli interessi che motivano il
conoscere. il formalismo cioe' smarrisce l' origine pratica della
scienza. allora, conclude l' a., la crisi attuale della filosofia
deriva dal non comprendere la derivazione della conoscenza dalla
pratica sociale e dal mantenere una conoscenza astratta, avulsa dai
bisogni della vita sociale.
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