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117063
IDG770400099
77.04.00099 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
casella giuseppe
umanicidio
Studium, an. 71 (1975), fasc. 4, pag. 560-561
d51800
l' a. ritiene che nel concetto di generazione si concretizzi quell' idea di un perpetuarsi che nel concetto di specie invece potrebbe apparire astratta; esplicitato allora il legame del generare con il perpetuare e' facile notare, dice l' a., la contraddizione della campagna abortistica. mentre oggi nell' ambito di tutti i problemi ecologici si tende ad universalizzare la responsabilizzazione, l' abortismo invece va a ritroso verso un particolarismo che esalta "la gestione individuale" del fatto generativo e quindi della specie. se si deve parlare di delitti ecologici allora, afferma l' a., l' aborto procurato ne e' il primo. le obiezioni che esso aiuterebbe la natura ad "autoregolarsi" muovono dall' idea di una libera disponibilita' della specie da parte dell' individuo, che e' in urto con l' obbligo dell' individuo, proclamato in tutti gli altri campi, di salvare la specie. non si puo' infatti, conclude l' a., "salvare" la specie umana usando mezzi che per loro natura escludano un qualsivoglia dovere dell' individuo verso la specie stessa. l' aborto allora e' un delitto ecologico. esso non solo uccide un uomo secondo la logica dell' omicidio ma, in quanto arreca violenza alla radice stessa dell' uomo, puo' dirsi un umanicidio.
Ist. filosofia del diritto - Univ. FI PV ROMA



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