| l' a. si rivolge agli oppositori dei provvedimenti governativi per la
tutela dell' ordine pubblico, i quali affermano che con le nuove
norme si instaurerebbe lo stato di polizia. in un' epoca di violenza
estesa, come la nostra, e' un paradosso, sostiene l' a., ritenere
oppressiva l' attribuzione alla polizia di poteri che in realta' sono
di molto inferiori a quelli normalmente riconosciuti dallo stato
liberale. a proposito dell' atteggiamento dei comunisti, l' a.
afferma che non deve destare meraviglia il fatto che i comunisti, che
non rinnegano lo stato poliziesco della dittatura sovietica, votino
da noi contro una legge che vuole rafforzare la polizia dello stato
democratico. e' questa una tattica strategica, che mira a rendere il
nostro stato imbelle, onde farlo cadere nell' avventura comunista. l'
a., non comprende invece il dissenso dei socialisti, che si sono
sempre dichiarati fautori dello stato di diritto. quando i socialisti
dichiarano di detestare la forza non tengono presente che la forza
legale e' a servizio della legge, sulla quale lo stato di diritto si
fonda. lo stato democratico infatti, conclude l' a., pur consentendo
all' errore di coesistere con la verita', deve d'altra parte
parimenti possedere quegli strumenti che permettano alla verita' di
difendersi dall' errore.
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