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| IDG770800066 | |
| 77.08.00066 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| grassi stefano
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| "giurisdizione domestica" e indipendenza interna dei giudici della
corte dei conti
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| nota a c. cost. 11 giugno 1975, n. 135
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| Giur. cost., an. 20 (1975), fasc. 3-4, pag. 1994-2017
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| d1406
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| l' a. afferma che non ci si puo' limitare a garantire l' indipedenza
esterna dell' organo, ma bisogna garantirla anche all' interno,
valutando l' indipendenza del giudice non solo da come svolge le sue
funzioni, ma anche dallo status dei suoi componenti. in altri termini
significa garanzia di imparzialita' rispetto al processo concreto.
non si puo' ritenere che l' imparzialita' possa essere garantita con
l' astensione o con la ricusazione o con il correttivo della
collegialita', quando una parte dei giudici sia istituzionalmente
interessata. l' esigenza d' imparzialita' deve trovare la sua
manifestazione processuale nella istituzione del giudice, senza che
su di essa possano influire i modi particolari di essere della
disciplina dell' astenzione e della ricusazione. l' a. accenna al
fatto che il controllo del consiglio di stato sui provvedimenti
relativi ai magistrati della corte dei conti non sia in grado di
pregiudicare l' imparzialita' di questi: l' indipendenza di un organo
non equivale all' insindacabilita' ab extra dei suoi atti.
indipendenza e' soprattutto esclusione di qualsiasi interferenza di
altri organi nell' esercizio delle relative funzioni. l' autore trae
spunto dall' esame della sentenza della corte costituzionale n. 135
del 1975 che ribadisce la competenza della corte dei conti ad
esaminare i ricorsi dei magistrati ee impiegati della stessa corte
contro provvedimenti relativi al loro rapporto d' impiego in deroga
alla competenza del consiglio di stato e in omaggio all' autonomia
della corte medesima.
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| Ist. per la documentazione giuridica - Firenze
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