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Documento


117715
IDG770400202
77.04.00202 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
bretone mario
tradizione e unificazione giuridica in savigny
Mat. st. cult. giur., an. 6 (1976), ( agosto), pag. 187-213
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
f8611; s15
l' a. propone dapprima osservazioni sul tema del rapporto teorico intercorrente in savigny tra "diritto" e "tempo storico". il diritto, proiettato nel tempo storico, riceve da questo una potente "forza convalidatrice". ma se dunque quella "temporale" e' una caratteristica costitutiva del diritto, il sistema giuridico puo', in savigny, essere compreso solo nella storia: storia e sistema divengono momenti distinti, ma inseparabili, di un processo conoscitivo che e' unico. si tratta, per l' interprete, di compiere una sola operazione, in qualche modo innovatrice: quella di separare definitivamente "cio' che e' morto" da cio' che e' ancora "storicamente" vivo. in questo contesto si pone il problema della "tradizione", di cui il diritto romano e' parte integrante. in che modo -si chiede savigny- il diritto romano, ricollegandoci a un grandioso passato, ci tiene fermi sul terreno di una viva realta'? savigny crede che l' interprete debba accogliere le fonti tramandate -quasi "calandosi" in esse- in modo cosi' pieno da far loro riacquistare una vita contemporanea. qui sta - conclude l' a. - il valore di "modello", esemplare e pedagogico, che e' proprio del diritto romano nella concezione storicista: un "modello" per costruire una scienza giuridica "organicamente evolventesi" adeguata allo sviluppo ottocentesco delle nazionalita' nell' ambito di una coscienza europea.
Ist. filosofia del diritto - Univ. FI PV ROMA



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