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117744
IDG770400232
77.04.00232 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
testa aldo
laicismo, malattia congenita del nostro socialismo
Dialogo, an. 16 (1972), fasc. 4, pag. 132-135
f411; f417
secondo l' a. il laicismo deve essere giustificato quando e' inteso come lotta al prepotere clericale, deve essere invece combattuto quando diviene un rifiuto aprioristico della sacralita' insita in ogni societa'. il laicismo a tutti i costi, di questo secondo tipo, e' seguito, secondo l' a., dai socialisti italiani ed e' la fonte dell' ostinazione socialista a non comprendere la fecondita' dei principi cristiani in generale, e non gia' di quelli specificamente cattolici. un analogo rifiuto dell' inserimento dei principi cristiani nel socialismo si ha anche in altri paesi, in israele, ad esempio, dove fu proprio da parte socialista che non si comprese il significato del progetto di interreligionizzazione dell' antica gerusalemme. l' egitto invece ha esplicitamente confermato che il socialismo arabo intende attuarsi nel rispetto dei principi religiosi dell' islam. l' a. vede nell' atteggiamento arabo la conferma della sua tesi, che sostiene l' utilita' a che i vari socialismi, espressi dai popoli di tradizione cristiana, si incontrino per la difesa della fondamentale istanza religiosa che, nell' unico dio, propone un' umanita' unica di uomini affratellati tra di loro.
Ist. filosofia del diritto - Univ. FI PV ROMA



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