| l' a. vede due possibilita' di intendere il problema religioso. l'
una concepisce l' uomo come persona singola, opposta agli altri
uomini ed al loro mondo, e vede in dio la suprema persona singola. l'
altra considera l' uomo come uomo tra gli altri uomini ed,
identificando dio con l' amore, lo pone in mezzo agli uomini. la
critica allora alla religione, sostiene l' a., sara' rivolta alla
religione-superstizione del primo tipo, che accede ad un mortificante
dio che sopraesiste agli uomini e con il quale essi sono in rapporto
di alienante sottomissione. se invece si accede ad un dio che e'
amore o, il che e' lo stesso dice l' a., solidarieta' sociale, non si
potra' piu' dire che il socialismo debba necessariamente essere ateo;
o quanto meno, precisa l' a., l' ateismo sara' solo una fase
retrograda da superare. in tal modo si recuperera' la sacralita'
vera, che e' l' impegno tra gli uomini del reciproco testimoniarsi
dell' amore e della solidarieta'. in questo senso per l' a. la
sacralita' viene a coincidere con la socialita' e quindi il
cristianesimo, anche al di fuori del cattolicesimo, e' socialista,
allo stesso modo che il socialismo e' cristiano.
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