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| IDG770600462 | |
| 77.06.00462 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| vergine a. leonarda
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| revoca dell' indulto e reato continuato
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| nota a trib. milano 3 marzo 1975
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| Mon. trib., s. 9, an. 116 (1976), fasc. 3, pt. 2, pag. 157-160
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| d5014
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| pratico
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| casistica
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| la sentenza e' apprezzabile per la chiara volonta' d' interpretare la
normativa in tema di continuazione di reati rispettando il piu'
possibile il principio del "favor rei". tuttavia non si puo'
concordare con il ragionamento attraverso cui il tribunale raggiunge
la decisione di non revocare l' indulto al reo, nonostante la
comminazione di una pena detentiva di sei mesi entro cinque anni
dalla concessione dell' indulto. infatti, dalla motivazione sembra
trasparire la convinzione secondo cui la pena prevista per il reato
continuato si identifichi con la pena prevista per il reato piu'
grave aumentata di un "tot" discrezionalmente dal giudice a causa
della continuazione. quasi che la continuazione fosse una circostanza
aggravante di un reato unico. tanto piu' che il tribunale,
contraddicendosi, ritorna a discorrere di reati singoli allorche' si
tratta di evitare la revoca dell' indulto. le uniche soluzioni
corrette cui poteva ricorrere il tribunale erano: o considerare il
reo autore di un reato continuato, e revocare l' indulto, oppure
ricorrere alla figura del concorso di reati, condannandolo secondo il
sistema del cumulo materiale ma senza revocargli i benefici.
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| art. 15 d.p.r. 4 giugno 1966, n. 332
art. 10 d.p.r. 22 maggio 1970, n. 283
art. 81 c.p.
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| Scuola perf. dir. civile - Univ. Camerino
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