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| IDG770600518 | |
| 77.06.00518 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| santoni francesco
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| patto di prova e recesso immotivato del datore di lavoro
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| pret. napoli sez. lav. 17 settembre 1976, n. 8419
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| Dir. giur., s. 3, an. 32 (1976), fasc. 6, pag. 853-856
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| d733
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| pratico
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| casistica
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| il patto di prova non puo' essere definito come condizione meramente
potestativa. infatti, esso e' espressione di un potere di valutazione
discrezionale attribuito dall' autonomia privata. d' altra parte,
anche se si seguisse la contraria opinione, il patto di prova non
sarebbe nullo: non e' da escludere interamente l' operativita' di una
condizione meramente potestativa ad effetto risolutivo. per di piu',
l' art. 2096 codice civile sembra accreditare l' ipotesi che le
parti, al momento della stipulazione, prestino mutuo consenso
anticipato allo scioglimento rimesso all' iniziativa di una di esse,
con il solo limite di fare e di consentire l' esperimento. si' che
non e' possibile concordare con la decisione del tribunale, che ha
considerato illegittimo il recesso immotivato del datore di lavoro
dal rapporto di lavoro in prova. tanto piu' che il potere
discrezionale del datore non e' illimitato. infatti, la normativa sui
licenziamenti individuali si applica al lavoro in prova dopo sei mesi
dall' inizio del rapporto.
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| art. 1355 c.c.
art. 2096 c.c.
art. 10 l. 15 luglio 1966, n. 604
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| Scuola perf. dir. civile - Univ. Camerino
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