| l' a. espone criticamente le opinioni di due teorici del realismo
giuridico scandinavo, olivecrona e -specialmente- lundstedt, rispetto
alla questione del diritto internazionale. secondo i realisti
svedesi, se si vedesse la realta' senza veli metafisici si dovrebbe
riconoscere che tra gli stati non c' e' diritto, dato che il diritto
altro non e' se non forza organizzata ed il "super-stato" che
dovrebbe garantirne la realizzazione non esiste. di fronte a questa
situazione, e' accaduto che fossero estesi surrettiziamente al campo
delle relazioni internazionali quei concetti metafisici, magici, che
si sono andati creando intorno all' organizzazione intrastatale della
forza. con l' enorme differenza che mentre all' interno delle varie
comunita' questi concetti, erronei dal punto di vista scientifico,
sono invece utili, anzi indispensabili dal punto di vista sociale,
quando vengono estesi all' area dei rapporti tra stati diventano
pericolosi "come il fuoco", secondo l' espressione di lundstedt.
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