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119975
IDG780900902
78.09.00902 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
velotti giuseppe
il concorso di persone nei delitti di autocalunnia e di falsa testimonianza, applicabilita' al concorrente delle norme di non fungibilita' previste per ciascuno dei suddetti reati dall' art. 384, primo comma, e dall' art. 376 c.p.
Arch. pen., vol. 33, an. 7 (1977), fasc. 9-12, pt. 1, pag. 305-310
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
d5013; d51203; d51204
individuato l' oggetto giuridico dei reati di autocalunnia e falsa testimonianza, l' a. precisa che entrambe le ipotesi delittuose sono reati di pericolo e non ammettono il tentativo. entrambi i reati, pero', consentono il concorso di persone, anche se soltanto nella forma del concorso morale, vale a dire nelle forma della determinazione o della istigazione. cio' posto, si pone quindi la questione, oggetto specifico del tema, se al concorrente (morale) siano applicabili le cause di non punibilita' speciali previste dagli artt. 376 e 384 codice penale. l' a., analizzata giurisprudenza e la dottrina in materia, respinge l' opinione di coloro che ritengono l' esimente ex art. 384 codice penale una circostanza soggettiva o una causa di esclusione della colpevolezza oppure una causa di non punibilita' di natura soggettiva per addivenire alla disapplicazione della norma a favore del concorrente. il concorrente morale nel reato di falsa testimonianza, d' altro canto, puo' giovarsi della ritrattazione del testimone, come esattamente ritenuto dalla suprema corte e dalla dottrina, solo se sia accertato che questi fu determinato alla ritrattazione dal primo.
art. 54 c.p. art. 119 c.p. art. 182 c.p. art. 369 c.p. art. 372 c.p. art. 376 c.p. art. 384 c.p.
Ist. dir. penale - Univ. TO



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