| l' a. effettua, nella prima parte dell' articolo, una analisi critica
dei modi in cui si e' sviluppata l' automazione nella pubblica
amministrazione: riepilogando le principali tappe che hanno
caratterizzato l' evoluzione dell' hardware e del software, egli pone
in evidenza come la pubblica amministrazione non abbia fino ad oggi
utilizzato il potenziale di spinta costituito dalla ingente quota di
spese per l' informatica per orientare le case costruttrici nella
messa a punto di modelli tecnologici adeguati, limitandosi, invece, a
mutuare modelli finalizzati a soddisfare esigenze diverse, come
quelle del mondo scientifico, del mondo industriale e, da ultimo,
delle compagnie aeree e delle banche. questa situazione -che non e'
estranea ai risultati non di rado inadeguati che si sono potuti
conseguire- appare ora destinata a modificarsi alla luce delle nuove
possibilita' offerte dall' informatica distribuita: infatti, tenute
presenti le caratteristiche dei sistemi informativi della pubblica
amministrazione -che vedono nella fase dell' input il loro aspetto
piu' delicato, sia per gli enormi volumi dei dati da acquisire, sia
per il basso livello qualitativo di compilazione dei documenti d'
origine- l' informatica distribuita puo' configurarsi, ad avviso
dell' a., come il modello tecnologico idoneo ad avviare a soluzione i
complessi problemi di automazione delle grandi amministrazioni
dirette ed indirette dello stato. l' a. passa quindi ad analizzare le
varie alternative di impostazione di un sistema di informatica
distribuita e pone in evidenza, per ciascuna di esse,
caratteristiche, vantaggi ed eventuali punti critici allo scopo di
offrire, su basi tecniche, elementi di approfondimento e di
riflessione sull' attualissimo tema del rapporto
accentramento-decentramento in materia di automazione. nella seconda
parte dell' articolo l' a. analizza il rapporto intercorrente tra
tecnologia e strutture organizzative e pone in evidenza le analogie
esistenti, sotto questo aspetto, tra pubblica amministrazione e mondo
industriale: da tali analogie trae spunto per sottolineare il
contributo che l' innovazione tecnologica puo' dare ai fini della
individuazione di strutture e modelli di organizzazione del lavoro
maggiormente partecipativi ed adeguati al ruolo che la pubblica
amministrazione e' chiamata a svolgere nell' attuale contesto sociale
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