| l' a. ricorda che fu giorgio la pira a chiudere di fatto la
discussione dell' assemblea costituente sul progetto di costituzione,
il 22 dicembre 1947, con la richiesta, non accolta, di far precedere
il testo costituzionale dalla formula: "in nome di dio il popolo
italiano si da' la presente costituzione". ricorda inoltre i suoi
interventi in assemblea a favore della giuria popolare nel processo
penale, a sostegno della necessita' di un autonomo organo di
giustizia costituzionale, e riporta alcuni brani da cui emerge la
concezione lapiriana dello stato e della costituzione. per la pira,
una costituzione non e' in crisi "quando c' e' proporzione fra l'
assetto giuridico e l' assetto sociale", quando cioe' vi e'
equilibrio fra base teoretica, concezione sociale e assetto
giuridico; determinante in questo senso e' la scelta per il
pluralismo. l' a. conferma pero' la critica a la pira di essere stato
debole di fronte alle strutture di potere e di avere quindi, di
fatto, avallato lo schema di uno stato assistenziale.
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