| 120356 | |
| IDG780611076 | |
| 78.06.11076 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
| |
| nosengo s.
| |
| | |
| | |
| | |
| | |
| | |
| nota a cass. sez. iii civ. 22 maggio 1978, n. 2551
| |
| Giur. it., an. 130 (1978), fasc. 11, pt. 1a, pag. 2100-2102
| |
| | |
| d6011; d41830
| |
| | |
| | |
| | |
| | |
| l' a. critica la conclusione a cui perviene la corte di cassazione
nel caso in esame, sottolineando che l' art. 24 del codice di
procedura penale stabilisce che l' esercizio della facolta' di
trasferire nel processo penale l' azione civile produce di diritto la
rinuncia dell' attore al giudizio civile, nulla rilevando la
qualificazione giuridica del reato, come invece sostiene la
cassazione, in secondo luogo accogliendo la soluzione della corte si
pone il procedimento civile in una situazione di incertezza perche'
mentre secondo il dettato legislativo dovrebbe considerarsi estinto,
in via di fatto tale estinzione sarebbe suscettibile di cancellazione
in forza della sentenza penale irrevocabile che abbia qualificato il
reato come perseguibile a querela. nel caso in esame, dunque, il
giudice doveva pronunciare l' improcedibilita' tenendo conto che l'
estinzione non determina una fattispecie che legittimi la
riassunzione.
| |
| art. 24 c.p.p.
art. 306 c.p.c.
| |
| Ist. per la documentazione giuridica - Firenze
| |