| l' a. si chiede se nel quadro del movimento marxista rivoluzionario
esista una teoria politica, marxianamente fondata, del processo
rivoluzionario contro lo stato. l' a. si riferisce alle pagine di
marx ed engels sul processo di sviluppo del capitale e mostra come
esse abbiano un risvolto dialettico, in quanto forniscono la
definizione dell' inversione pratica del processo, identificano il
soggetto dello sfruttamento ed imputano quindi al proletariato, quale
soggetto dello sfruttamento, la lotta contro lo stato, come autore
del rapporto di sfruttamento. il marxismo e' quindi, in primo luogo,
teoria della necessita' della trasformazione dei rapporti di
produzione, partecipe di questa necessita' e' la volonta' dei
soggetti e la necessita' attiene ai bisogni della coscienza
proletaria e tra essi emerge il desiderio di trasformazione. a
partire da questa angolazione allora non ha senso alcuno la domanda
sul "cosa" sostituire. il "come" ed il "chi" del processo
rivoluzionario sono la stessa cosa. solo l' espressione giustifica il
desiderio e lo determina e questa, prima che del materialismo
dialettico, e' una legge del materialismo. la conclusione quindi
dell' a. e' che il movimento operaio rivoluzionario non possiede una
teoria dello stato perche' non ha bisogno di raffigurazioni, queste
non hanno alcun senso in una prospettiva ove il "chi" ed il "come"
della trasformazione rivoluzionaria sono un processo unico.
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