| premesso che recenti e meno recenti fatti di cronaca nera hanno dato
la stura a molte discussioni sulla opportunita' di ripristinare la
pena di morte e di inasprire le pene detentive, l' a. rileva come le
moderne dottrine criminologiche, giuridiche e pedagogiche, suffragate
da studi statistici comparati, ci dimostrino che, come mezzo di
intimidazione, la pena di morte e' assolutamente inefficace a
prevenire i delitti piu' gravi. affermato, quindi, che il diritto non
ha la forza autonoma per incidere sulla coscienza degli uomini, l' a.
respinge la tesi favorevole al ripristino della pena di morte e all'
inasprimento delle pene detentive con varie argomentazioni e, dopo
aver esaminate le molteplici cause del crimine, sottolinea come, in
conclusione, difendersi, per la societa', non deve voler dire
vendicarsi, bensi' prevenire, per quanto e' possibile, il crimine,
eliminando quelle cause che si possono eliminare ed impedendo a chi
ha gia' offeso di offendere ancora, isolandolo e approfittando di
questo isolamento per risocializzarlo.
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