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122002
IDG780900321
78.09.00321 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
marra torindo
la giustizia e la nostra societa' (sanzioni penali: strumenti di repressione o di redenzione?)
Rass. studi penit., an. 27 (1977), fasc. 3, pag. 393-401
d503; d5030; d59
premesso che recenti e meno recenti fatti di cronaca nera hanno dato la stura a molte discussioni sulla opportunita' di ripristinare la pena di morte e di inasprire le pene detentive, l' a. rileva come le moderne dottrine criminologiche, giuridiche e pedagogiche, suffragate da studi statistici comparati, ci dimostrino che, come mezzo di intimidazione, la pena di morte e' assolutamente inefficace a prevenire i delitti piu' gravi. affermato, quindi, che il diritto non ha la forza autonoma per incidere sulla coscienza degli uomini, l' a. respinge la tesi favorevole al ripristino della pena di morte e all' inasprimento delle pene detentive con varie argomentazioni e, dopo aver esaminate le molteplici cause del crimine, sottolinea come, in conclusione, difendersi, per la societa', non deve voler dire vendicarsi, bensi' prevenire, per quanto e' possibile, il crimine, eliminando quelle cause che si possono eliminare ed impedendo a chi ha gia' offeso di offendere ancora, isolandolo e approfittando di questo isolamento per risocializzarlo.
art. 133 c.p.p.
Ist. dir. penale - Univ. TO



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