| l' a. tratta della devianza femminile cercando di cogliere la
specificita' di questa nei confronti della devianza in generale. in
tal senso si afferma come alla donna sia preclusa una "carriera
criminale" risolvendosi la devianza femminile in un atto individuale,
di scarsa risonanza sociale e consumato nel privato. le 2 forme
rilevanti di deviazione dal ruolo femminile conforme, la
prostituzione e la "pazzia", hanno in comune la subalternita', l'
essere devianza senza vittime, il rivolgere verso di se' ogni impulso
asociale. per tali ragioni il fenomeno della devianza e' stato sempre
studiato con riferimento a quella maschile, l' unica in grado di
produrre un pericolo sociale. anche rispetto alla devianza, infatti,
valgono per la donna le regole della non aggressivita' e della
passivita', per modo che la devianza non assurge a livello
pubblico-politico, e trova nella casa la propria istituzione totale.
viene quindi ribadita la necessita' di uno studio sulla devianza
femminile che tenda al recupero della storicita' della condizione
sociale della donna, ponendosi criticamente verso le pretese
affermazioni della coincidenza tra dato biologico e ruolo sociale
della donna che hanno portato allo studio della devianza femminile
intesa come aberrazione "naturale". la ricerca si conclude con la
recensione di alcuni recenti studi orientati nel senso indicato dall'
a. (chestler p., millet k., apruzzi a.).
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