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| IDG780900433 | |
| 78.09.00433 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| redazione
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| nota a cass. sez. i pen. 2 luglio 1976
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| Giur. it., an. 130 (1978), fasc. 2, pt. 2, pag. 64-66
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| d6033; d60700; d60701; d6120
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| l' a. annota una interessante decisione della cassazione nella quale
si legge che il responsabile civile e' soltanto un soggetto
secondario del processo penale, come e' dato desumere dagli artt. 111
e 125 codice di procedura penale; pertanto, la inosservanza, nei suoi
confronti, dell' obbligo della comunicazione giudiziaria non puo' mai
risolversi in una nullita' assoluta, ma soltanto in una mera
irregolarita' o al piu' in una nullita' relativa, sempre che questa
possa essere legata espressamente allo specifico atto che interessi
il responsabile civile. l' a., dopo avere ricordato che la corte
costituzionale ha dichiarato non fondata la questione di legittimita'
costituzionale degli artt. 123 e 304 codice di procedura penale nei
limiti in cui non comminano la nullita' assoluta per l' omissione
della comunicazione giudiziaria al responsabile civile, svolge una
disamina delle posizioni dottrinali sul problema de quo.
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| art. 111 c.p.p.
art. 123 c.p.p.
art. 154 c.p.p.
art. 185 comma 1 n. 3 c.p.p.
art. 304 c.p.p.
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| Ist. dir. penale - Univ. TO
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