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| IDG780900451 | |
| 78.09.00451 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| redazione
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| nota a cass. sez. vi pen. 26 ottobre 1976
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| Giur. it., an. 130 (1978), fasc. 3, pt. 2, pag. 111-112
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| d541
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| si segnala la novita' di questa decisione, secondo la quale dal
tenore dell' art. 11 decreto presidente della repubblica 7 gennaio
1955 n. 164, che disciplina i lavori in prossimita' di linee
elettriche, si desume che non solo il posto di lavoro degli operai,
ma anche le costruzioni e gli strumenti adoperati nel lavoro devono
trovarsi ad una distanza non inferiore a 5 metri dalle linee
elettriche. l' a. concorda pienamente con la sentenza, anche in base
ad una interpretazione letterale e teologica della disposizione:
questa, infatti, si riferisce testualmente a lavori che non possono
essere eseguiti se non ad una certa distanza, non alludendo in alcun
modo al "posto" di lavoro dell' operaio; ne' si puo' negare che gli
scopi di prevenzione perseguiti dalla norma presuppongano
necessariamente che la distanza minima imposta sia relativa a
qualsiasi entita' idonea a stabilire un contatto elettrico con il
corpo del lavoratore, e non soltanto al luogo fisico dove egli presta
la propria opera.
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| art. 11 d.p.r. 7 gennaio 1955, n. 164
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| Ist. dir. penale - Univ. TO
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