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122655
IDG780800143
78.08.00143 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
pace alessandro
ancora sulla legittimita' dei poteri coercitivi della commissione "inquirente"
nota a ord. cost. (nella composizione integrata per i giudizi di accusa) 7 maggio 1977
Giur. cost., an. 22 (1977), fasc. 8, pt. 1, pag. 1306-1311
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
d021432
due motivi sorreggono la dichiarazione di manifesta infondatezza della questione di legittimita' dell' art. 3 della legge n. 20 del 1962. il primo, la ricomprensione della commissione inquirente per i giudizi d' accusa tra le commissioni d' inchiesta ex art. 82 della costituzione e la conseguente attribuzione ad essa dei medesimi poteri coercitivi di queste, e' inconsistente per le diversita' di natura, funzioni e poteri che caratterizzano l' istruzione del procedimento di accusa rispetto all' inchiesta parlamentare. il secondo, che fa ricorso all' art. 12 della legge costituzionale n. 1 del 1953 per dedurne che quei poteri sono impliciti alla funzione penale che la commissione svolge, e' frutto di un equivoco e di un' errata impostazione del problema. non e' contestato infatti quel potere in se', ma il suo esercizio nei confronti degli imputati laici, il che e' questione conseguente alla legittimita' della competenza della commissione a giudicare dei reati connessi. la corte, dichiarando non manifestamente infondato quest' ultimo dubbio e respingendo invece l' altro, ha travalicato i suoi poteri come giudice a quo.
art. 16 l. 25 gennaio 1962, n. 20 art. 27 l. 25 gennaio 1962, n. 20 c. cost. 14 luglio 1977, n. 125
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