| l' a. vede nella contestazione giovanile la protesta contro un potere
che, anche negli stati occidentali, si e' strutturato come mero
dominio sugli uomini. l' a. coglie gia' dalla meta' degli anni '50 il
configurarsi di una insoddisfazione popolare nei confronti del
potere. alla base di questa insoddisfazione non vi sono state,
secondo l' a., motivazioni economiche o lotte di classe, bensi' l'
emergere della esigenza di un mutamento qualitativo della vita,
soffocata dalla razionalita' livellante della tecnica e dal reticolo
della burocrazia. l' a. successivamente ravvisa nei movimenti
culminanti, ma non esauritisi nel '68, l' acquisizione di alcuni
risultati duraturi, fra i quali individua la coscienza dei limiti
della razionalita' scientifica e neocapitalistica, il tramonto del
sovietismo, il rifiuto da parte dei giovani a subire i
condizionamenti del partito comunista.
| |