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| IDG780900583 | |
| 78.09.00583 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| morselli elio
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| il significato della capacita' a delinquere nell' applicazione della
pena
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| Riv. it. dir. proc. pen., an. 20 (1977), fasc. 4, pag. 1342-1376
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| d5021; d5022; d5035
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| l' a. riesamina criticamente il concetto di capacita' a delinquere
emergente dall' art. 133 seconda parte codice penale. rilevato come,
soprattutto con le ultime riforme (legge 7 giugno 1974, n. 220 e
legge 26 luglio 1975, n. 354) il legislatore penale ha mostrato una
propensione verso una dimensione "dinamica" della capacita' a
delinquere, l' a., fatte alcune precisazioni di ordine criminologico
volto al recupero della dimensione "endogena" delle cause del
crimine, tratta della capacita' a delinquere nell' applicazione della
pena, criticandone taluni orientamenti dottrinari, prendendo le mosse
dalla concezione del bellavista. sostiene che la capacita' in oggetto
e' l' "attitudine attualizzata nel reato commesso" e che gli elementi
indicati nella seconda parte dell' art. 133 codice penale valgono ad
evidenziare fino a che punto la tendenza criminosa manifestata nello
specifico delitto e' radicata nella personalita' dell' autore.
esamina infine i rapporti tra capacita' e colpevolezza e tra
capacita' e pericolosita'.
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| art. 133 c.p.
art. 203 c.p.
l. 7 giugno 1974, n. 220
l. 26 luglio 1975, n. 354
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| Ist. dir. penale - Univ. TO
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