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| IDG780900629 | |
| 78.09.00629 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| albamonte adalberto
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| riflessioni in tema di atti pubblici in materia penale
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| nota a cass. sez. v pen. 5 maggio 1976
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| Giust. pen., an. 82 (1977), fasc. 5, pt. 2, pag. 259-262
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| d51520; d51521
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| l' a. riprende brevemente le ragioni per cui sono da condividere le
conclusioni cui e' pervenuta l' annotata sentenza -seguendo un
orientamento gia' consolidato in dottrina e giurisprudenza- in
materia di atti pubblici, e cioe' che a) la nozione di atti pubblici,
ai fini della tutela penale della loro genuinita', e' piu' ampia
rispetto a quella che si desume dall' art. 2699 codice civile in
quanto comprende non solo quei documenti indicati da tale norma ma
anche quelli formati dal pubblico impiegato incaricato di un pubblico
servizio nell' esercizio delle sue funzioni attestanti fatti da lui
compiuti o avvenuti in sua presenza ed aventi attitudine ad assumere
rilevanza giuridica; b) tra la categoria degli atti pubblici
originali e quella degli atti pubblici derivativi esiste una terza
categoria di atti che, formalmente derivativi, sono sostanzialmente
originali in quanto, sia pure a mezzo di fatti riprodotti da altri
documenti, comprovano e rappresentano a loro volta un fatto giuridico
nuovo, avente una propria autonomia, nonche' effetti giuridici propri
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| art. 2699 c.c.
art. 476 c.p.
art. 477 c.p.
art. 478 c.p.
art. 479 c.p.
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| Ist. dir. penale - Univ. TO
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