| lo studio recensito e' di franco della casa, "la comunicazione
giudiziaria nei suoi aspetti essenziali", milano, 1976, pp. 138. la
storia di tale istituto, pur cosi' breve, (inizia infatti con l'
introduzione operata dalla legge 5 dicembre 1969 n. 932), e'
emblematica delle contraddizioni che hanno caratterizzato fin' ora le
vicende del nostro ordinamento processualpenalistico. la carica
innovatrice iniziale si stempera pero' se si pone lo sguardo sull'
insufficienza, imprecisione e contraddittorieta' delle modifiche
apportate in proposito dai successivi e numerosi interventi del
legislatore. l' a. esamina tali interventi e la problematica
esegetica che ne consegue, con una attenta critica alle
interpretazioni dottrinali che o snaturano l' istituto, o lo rendono
macchinoso e complesso, inficiando i pregi che pur ne scaturiscono.
particolare attenzione rivolge alla nozione di "primo atto di
istruzione", momento cruciale della normativa in materia, ed ancora
all' individuazione dei destinatari dell' avviso. sul piano delle
conseguenze da ricollegare all' invalidita' dell' atto, l' a. s'
esprime per il ricollegarvi la nullita' assoluta. per quanto concerne
i progetti di riforma egli rileva come da un lato l' istituto perda
il carattere garantistico, trasformandosi piu' propriamente in
veicolo di contestazione dell' imputazione, dall' altro che l'
istituto pare destinato, a causa dell' introduzione dell' avviso di
convocazione all' udienza preliminare, a essere svuotato
sensibilmente di significato.
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