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125210
IDG780401176
78.04.01176 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
borelli armando
egemonia, pluralismo e riformismo
Ponte, an. 33 (1977), fasc. 4-5, pag. 448-461
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
d04332; f42092
l' a. si sofferma sulle piu' recenti polemiche e discussioni volte a chiedere al pci una chiarificazione sui rapporti fra dittatura del proletariato, cosi' come intesa da lenin, ed egemonia della classe operaia e sui rapporti fra egemonia della classe e pluralismo. l' a. concorda con bobbio il quale sostiene che al marxismo difetta una teoria politica. tuttavia, nota l' a., sarebbe grave errore ritenere che il rivoluzionamento delle strutture e dei rapporti, cui tende il pci, diventi meno importante per il fatto che gli sviluppi della teoria hanno evidenziato l' importanza dello stato. in realta' lo spartiacque decisivo fra coloro che vogliono il socialismo e coloro che non lo vogliono e' dato dal volere o non volere le trasformazioni decisive da apportare nel campo dei rapporti di produzione. una teoria politica dello stato socialista non puo' prescindere da queste trasformazioni nei rapporti di produzione e non puo' pensare solo in termini di correzione della democrazia borghese e del suo sistema rappresentativo. invece, secondo l' a., non vi e' da parte di bobbio il superamento della tradizione democratico-borghese ma solo la proposta di alcuni correttivi. a proposito delle argomentazioni di salvadori l' a. non ne condivide l' impostazione che vede i comunisti italiani e francesi impegnati solo in una sorta di riformismo, avendo rinunciato a lottare per la realizzazione di una societa' socialista.
Ist. filosofia del diritto - Univ. FI PV ROMA



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