Banche dati professionali (ex 3270)
Stampa giuridica

Documento


125244
IDG780401254
78.04.01254 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
cesa claudio
doveri universali e doveri di stato. considerazioni sull' etica di hegel
Riv. filos., vol. 68, (1977), fasc. 1-3, pag. 30-48
f420
l' a. prende in esame i rapporti tra momento morale e momento etico, discutendo e dubitando della validita' della nota teoria per la quale il momento morale trova la sua destinazione solo in quanto interamente sussunto nel momento etico. l' a. sottolinea che, se per hegel la filosofia non e' sistema e si colloca alla fine di una cultura per organizzare i principi delle scienze che in essa sono stati elaborati, essa e' caratterizzata da un aspetto soggettivo di frattura, di rifiuto di una eticita': essa rivela, in altri termini, un atteggiamento morale. in fichte si trova gia' enucleata una concezione rintracciabile in hegel, secondo cui la vita morale e' tensione tra due parti o elementi, dei quali uno e' irrazionale, l' altro e' pensiero che equivale a liberta'. hegel, d' altra parte, come annota l' a., non condivide il punto di vista di scrittori romantici come schlegel propugnatore di una societa' articolata per classi e ceti ereditari. per hegel, restare nel posto assegnato dalla nascita contrasta con l' idea di liberta' dell' individuo. il sapere e il vivere per lo stato sono indicati da hegel come prerogativa di un ceto numericamente ben determinato. cosi', hegel afferma che la moralita' dell' individuo consiste nell' adempimento dei doveri del suo ceto e il campo di azione del dovere e' costituito dalla vita civile. l' a. annota come per hegel cio' valga anche per il funzionario, il quale, come gli altri membri della societa' civile non ha relazione immediata con lo stato. e' in tal senso che lo stato come "universo etico" risulta connotato diversamente: ogni rapporto con esso e' sempre mediato dalle istituzioni, nelle quali l' uomo vede la tutela della propria individualita'. l' adesione dei cittadini allo stato e', quindi, vista da hegel sulla base della fiducia da parte dei cittadini che il proprio interesse sia tutelato dalla struttura dello stato, e con cio' essi sono disposti ad accettarne i comandi. come chiarisce l' a., egli non intende fare di hegel un filosofo della coscienza o della moralita' individuale; tuttavia, il fatto che hegel consideri la moralita' soggettiva, silenziosa e non polemica, come un valore permanente al quale hegel guarda con rispetto, al di la' del destino degli stati e dei popoli con il loro inevitabile scontrarsi, puo' costituire un momento di ripensamento del ruolo della coscienza morale e dell' intera concezione etica di hegel.
Ist. filosofia del diritto - Univ. FI PV ROMA



Ritorna al menu della banca dati