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| IDG780900435 | |
| 78.09.00435 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| padovani tullio
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| nota a cass. sez. vi pen. 12 giugno 1976
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| Giur. it., an. 130 (1978), fasc. 2, pt. 2, pag. 69-70
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| d51843
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| l' a. annota una decisione di legittimita' secondo la quale il reato
di sottrazione consensuale di minorenni ha carattere doloso e la sua
sussistenza e' condizionata dal fatto che l' agente abbia sottratto e
ritenuto il minore con la consapevolezza di agire contro la volonta'
dei genitori. ai fini di tale accertamento il giudice non puo' e non
deve prescindere dalla indagine relativa alle particolari condizioni
di ambiente, di abitudini, di consuetudini morali in cui il minore
vive e al modo col quale la vigilanza viene esercitata, allo scopo di
accertare se al minore sia stata consentita tale liberta' di
spostamenti e di movimenti da far ritenere che i genitori abbiano
omesso di controllarlo convenientemente e che l' agente non abbia
quindi agito con la coscienza di sottrarlo a tale sfera di vigilanza
ma solo per altri diversi fini all' uopo giuridicamente irrilevanti.
per l' a. risultano assai dubbi i criteri mediante i quali si
dovrebbe accertare se e come il minore sia stato sottratto alla sfera
di vigilanza di chi esercita la patria potesta'. lo scritto prosegue
con alcune considerazioni sul concetto di sottrazione, rilevante ai
fini dell' accertamento del reato in esame.
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| art. 573 c.p.
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| Ist. dir. penale - Univ. TO
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