| l' a. esamina la veridicita' delle affermazioni circa la presunta
diatriba sorta tra hegel e il suo discepolo gans a proposito delle
interpretazioni liberali che quest' ultimo aveva fatto della
filosofia del maestro di jena. secondo l' a., le divergenze di gans
rispetto alla filosofia del diritto hegeliana anticipano l'
insistenza sulla storia che e' propria della critica della sinistra
hegeliana. mentre per hegel, nello sviluppo della storia, lo spirito
(l' elemento piu' intimo della storia) non fa altro che esercitare il
suo diritto assoluto, per gans l' idea giuridica stessa ha uno
svolgimento parallelo alla storia. per gans lo stato e' una categoria
essenzialmente storica. un confronto ancora netto tra gans ed hegel
e' sul potere legislativo, a fondamento del quale hegel pone l'
elemento di classe, mentre gans sostiene che le classi dovrebbero
essere un membro positivo dello stato organizzato. altro nodo di
contrasto e' la teoria dell' opposizione e' per gans la vera
negazione che deve contenere in se' il vero positivo. il difetto
della filosofia del diritto hegeliana, per gans, sta nel fatto che
essa, all' apice del suo concetto, della conciliazione del pensiero,
esce dalla storia vivente, si comporta in maniera unilateralmente
teoretica e fissa questo punto di vista come assoluto. le correzioni
di gans al pensiero di hegel si situano, secondo l' a., nel punto in
cui iniziano le critiche della sinistra hegeliana. per questo gans,
pur rimanendo nel solco della filosofia hegeliana, opera, a parere
dell' a., alcune importanti variazioni che rendono alquanto
discutibile quell' etichetta di destra affibbiatagli dalla
storiografia filosofica e giuridica.
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