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126322
IDG790900209
79.09.00209 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
baronti giancarlo
la funzione dello stereotipo del criminale nell' ambito dei processi di controllo sociale
Quest. crim., an. 4 (1978), fasc. 2, pag. 253-294
(Bibliografia: a fine articolo o capitolo)
d57; d59
in questo ampio saggio l' a. si occupa dello stereotipo del criminale, inteso come modello culturale dominante di criminalita', e dei rapporti tra tale concetto e la funzione che esso svolge, con il piu' generale fenomeno del controllo sociale della devianza. nella prima parte del lavoro viene svolta una rassegna in chiave storica sui modelli criminologici caratterizzanti le fasi piu' recenti della storia del nostro paese. qui si sottolinea come nel periodo post-unitario dominano i tipi del brigante e dell' omicida, durante il fascismo viene coniata la figura del mostro, nel periodo della ripresa economica viene posta l' identita' tra meridionale e criminale, piu' di recente spiccano le figure del maniaco ideologico e del rapinatore. dopo tale indagine storica l' a. affronta il tema dell' origine e della natura dello stereotipo, la cui caratteristica specifica e' quella di essere mera costruzione ideologica che fissa l' attenzione sociale sugli aspetti immediati della criminalita' non lasciando intravvedere i nodi strutturali di fondo che il fenomeno sottende. si passa quindi all' analisi del rapporto fondamentale esistente tra stereotipo della criminalita' e mass media e, in conclusione, viene affrontato il problema del ruolo e della funzione specifica di tale figura nell' ambito dei processi di controllo sociale.
Ist. dir. penale - Univ. TO



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