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| IDG790900271 | |
| 79.09.00271 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| gaito alfredo
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| giudizio direttissimo o procedimento ordinario per il mancato rientro
dei capitali dall' estero?
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| nota a ord. trib. sez. viii pen. 3 luglio 1978
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| Giur. it., an. 131 (1979), fasc. 1, pt. 2, pag. 40-42
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| d538
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| l' a. commenta favorevolmente una decisione di merito secondo la
quale la previsione del giudizio direttissimo non vale per il reato
di inottemperanza alle disposizioni concernenti la dichiarazione ed
il rientro dei capitali e la liquidazione delle attivita' costituite
all' estero. dopo aver premesso alcune considerazioni ai rapporti tra
la figura del decreto legge e la legge di conversione, si sottolinea
come alla tesi del tribunale potrebbe pervenirsi ove si ritenesse
determinante il fatto che in realta' la legge n. 159 del 1976
concreta un atto formalmente unitario, ma sostanzialmente composito
contenente in se' una legge di conversione e una legge diversa e
innovatrice donde l' ostacolo all' estensione generalizzata del rito
speciale direttissimo per i reati valutari successivamente previsti
dalla legge citata. la qual cosa, pero', importa non pochi
inconvenienti tanto sul piano pratico (per cui imputati di reati
ontologicamente simili verrebbero assoggettati a trattamenti diversi)
quanto su quello della legittimita' costituzionale, alla luce delle
considerazioni svolte dalla corte costituzionale, secondo la quale
anche in materia processuale, nel prevedere procedure differenziate
da quelle ordinarie e nel determinare i casi di applicazione delle
prime, il legislatore deve ispirarsi al canone della ragionevolezza.
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| art. 1 l. 30 aprile 1976, n. 159
art. 2 l. 30 aprile 1976, n. 159
art. 3 l. 8 ottobre 1976, n. 689
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| Ist. dir. penale - Univ. TO
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