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128108
IDG790400529
79.04.00529 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
garancini gianfranco
la problematica dell' assistenza nello sviluppo dello stato moderno
intervento al convegno di studio su "persona, comunita' e stato nella prospettiva della riforma dell' assistenza", milano, 8-9 aprile 1978
Iustitia, an. 31 (1978), fasc. 4, pag. 366-397
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
d185
l' a. analizza il rapporto tra societa' e poverta' e l' evoluzione del concetto di carita' dal medioevo all' epoca moderna. nel medioevo l' assistenza ai poveri, ai malati, agli organi era espressione di una visione dell' uomo e di una societa' fortemente integrate intorno ai valori cristiani e ancorata a principi di diritto naturale per i quali la ricchezza e' un dono di dio e comporta, per chi ne gode, una responsabilita' verso gli altri: de iure naturali omnia sunt communia. in questa visione, i laici affiancano nell' opera caritativa la chiesa che conserva un' incontestabile autorita' in questo campo. con l' affermarsi dello spirito borghese il rapporto con la proprieta' e la ricchezza cambia. essa non e' piu' un dono di dio, che implica responsabilita' verso gli altri, i poveri, ma una conquista del lavoro proprio che impone responsabilita' verso se stessi. da qui un atteggiamento diverso nei confronti della poverta': la beneficenza diventa un' opera individuale che il ricco borghese compie per salvarsi l' anima. dalla fine del xiii secolo in poi, l' autorita' civile si affianca sempre piu' all' ecclesiastica nella gestione e nel controllo dell' attivita' di beneficenza e assistenza finche' lo stato moderno patrimoniale assume l' assistenza fra i suoi compiti istituzionali. in questa fase si afferma una nuova forma di sensibilita' alla miseria. il povero e il miserabile sono visti come effetto del disordine sociale e un ostacolo all' ordine. dall' assistenza basata sulla carita' si passa all' assistenza basata sulla ragion di stato. la chiesa, di fronte all' evoluzione pubblicistica dell' assistenza reagisce, ed emerge il problema della condizione giuridica delle fondazioni a scopo caritativo dei loro rapporti con lo stato. con l' affermarsi delle idee illuministiche e dello stato borghese l' intervento pubblico sara' sempre piu' massiccio finche' l' uomo, l' assistito, non verra' piu' considerato come tale ma in quanto forza lavoro. lo stato liberale perfezionera' l' ideologia illuministica in materia di assistenza con determinazione e coerenza.
Ist. per la documentazione giuridica - Firenze



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