| secondo l' a., la revisione del concordato e' impossibile a meno che
non si proceda ad una operazione mistificante nella quale l' unica
cosa certa resterebbero i privilegi, le proprieta', gli sgravi
fiscali, le deleghe e, in pratica, risulterebbe una grossa operazione
di razionalizzazione e modernizzazione del potere ecclesiastico in
italia. una revisione, infatti, e' impossibile in quanto lo stato
italiano non puo' non tener conto, e quindi recepire nella sua
legislazione, dei bisogni e dei diritti che erompono dalla societa'
italiana al di fuori dell' ideale universalistico del cattolicesimo.
d' altra parte l' interlocutore dello stato, la chiesa, tende a
soffocare tali spinte rinnovatrici e, malgrado si presenti disinvolta
e moderna, e' "sostanzialmente ancorata a quella ideologia religiosa
repressiva e conservatrice che gia' in passato si presto' ad essere
strumento di consenso per le masse". l' a. documenta la sua ipotesi
attraverso tre analisi: sui contenuti ideologici e sul significato
storico del concordato del 1929; sull' ambiguita' del matrimonio
concordatario; sull' insegnamento religioso nella scuola.
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