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| IDG790900400 | |
| 79.09.00400 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| castro maurizio
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| annotazioni in margine ad un recente manuale di medicina
criminologica e psichiatria forense
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| aldo semerari, carlo citterio, medicina criminologica e psichiatria
forense, milano, 1975
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| Indice pen., an. 12 (1978), fasc. 3, pag. 564-573
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| d59
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| l' incentramento del diritto penale su una nozione di reato come
fatto-oggettivita' immobile e distoricizzata, e l' imperniarsi della
criminologia sul soggetto delinquente in una concezione
sociobiologicamente meccanicistica dell' uomo, restringe il rapporto
tra le 2 scienze in una posizione formalistica caratterizzata da
lontananza e alienita' di contenuti. una dogmatica penalistica
incentrantesi sull' autore del reato e sulla sua realta' caratteriale
ed etica, e una scienza criminologica affrancata dal determinismo
bio-sociologico positivista e aperta a tendenze antimaterialistiche e
antimeccanicistiche fa cadere invece tale rigida discriminazione,
imponendo un rapporto di complementarieta' e integrazione.
confrontando l' opinione di semerari e citterio sull' azione
delittuosa come manifestazione dell' intera condizione o della
globale scelta del suo autore, e le linee portanti del
"gesinnungsstrafrecht" riproposto da bettiol in chiave
personalistica, emerge una singolare omogeneita' speculativa degli
esiti conseguiti da penalisti e criminologi sostanzialisti, e cioe'
l' interpretazione del delitto come esperienza esistenziale. le 2
scienze stanno quindi nel rapporto in cui si trova il fatto rispetto
al valore: senza valore il fatto e' cieco, senza il fatto il valore
e' vuoto.
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| Ist. dir. penale - Univ. TO
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